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Il tofu è un alimento base nella dieta vegana, molto utilizzato da chi non assume latticini, formaggi e derivati. Questo alimento ha antiche origini cinesi, si usa molto nella cucina nipponica ed è arrivato sulle tavole occidentali, conosciuto anche come “formaggio vegetale”, da quanto molte persone hanno cominciato a modificare il proprio stile alimentare abbracciando la dieta vegana.

Questo alimento si ricava dalla cagliatura del latte di soia; i fagioli vengono messi in ammollo fino a ottenere un liquido bianco che, una volta condensato, si mischia al nigari, che deriva dall’acqua di mare una volta privata dal sale. In fase finale, il tofu viene pressato in blocchi solidi a forma di parallelepipedo.

Il tofu è un ottimo sostituto della carne, dona un apporto benefico e proteico al corpo e, essendo un alimento vegetale, non contiene proteine animali. È considerato anche un alimento salutare, ricco di grassi polinsaturi, in grado di ridurre il colesterolo cattivo nel sangue, omega 3 e 6 e flavonoidi, che proteggono dai radicali liberi e dall’invecchiamento cellulare.

Ma come si cucina il tofu? Di per sé questo alimento non ha molto sapore e, anche a vederlo, quello che si dice è vero: l’aspetto del tofu non è dei migliore. Come tutte le cose, però, l’apparenza inganna e basta solo cucinare questo alimento al meglio e insaporirlo nel modo giusto per renderlo più appetibile.

Iniziamo dicendo che questo alimento si può utilizzare sia per le preparazioni salate, sia per cucinare i dolci e che è disponibile, oltre che nella versione solida a panetto, anche in versione cremosa.

La prima possibilità che avete di cucinare il tofu, se nel frigorifero conservate un semplice panetto, è quella di friggerlo in olio extravergine o di semi. In Cina questa preparazione è molto frequente e in Oriente non è raro mangiare del tofu fritto impanato nella farina di riso o di mais. Un’alternativa più occidentale è quella di friggere il tofu in pastella come se si trattasse di una comune frittura a immersione.

Un’alternativa certamente più salutare è quella di cuocere il tofu alla piastra, ma dal momento che, di per sé, questo alimento non è molto sapido, è meglio marinarlo prima nella salsa di soia o in qualsiasi altro intingolo con l’aggiunta di erbe e spezie, come il curry e la curcuma, che hanno un sapore molto deciso.

Se invece volete cimentarvi in una preparazione un po’ più elaborata, potete sperimentare il tofu ripieno. Basta creare una tasca con un coltello e inserire al suo interno qualsiasi ingrediente preferiate; potreste optare per delle verdure grigliate, o saltate alla piastra, per una salsa di legumi e verdure, oppure per la salsa di soia, leggera e sempre perfetta per aggiungere sapore ad alimenti poco sapidi.

L’ultima alternativa per cucinare il tofu è quella di incorporarlo all’interno di zuppe e minestre, per aggiungere una buona dose di proteine vegetali a un piatto di legumi o di verdure. Per farlo basta tagliare un panetto di tofu in piccoli pezzetti oppure a julienne. Se non vi piace l’idea del tofu solido in aggiunta a un cibo liquido, come la zuppa, potete sempre frullare il tofu solido, o utilizzare la versione cremosa, e aggiungerlo così direttamente alla zuppa, alla minestra o alla vellutata.

 

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Alimentazione

Tutta la verità sul Kamut

Milena TalentoMilena Talento14 Maggio 2024

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