Cucinare vegano: 5 preziosi consigli
Per prima cosa va detto che la scelta di mangiare vegano è, innanzitutto, una vera e propria scelta di vita, una filosofia strettamente connessa con l’alimentazione per cui coloro che decidono di abbracciare questo stile di vita scelgono di consumare esclusivamente alimenti che non derivano dallo sfruttamento degli animali.
Detto ciò, sono molti i cibi che vengono totalmente esclusi dalle abitudini alimentari di un vegano; dalla carne al pesce includendo, al contrario dei vegetariani, anche tutti i derivati animali, ovvero: formaggi, uova, latte, miele e burro, nonché lo zucchero di canna e l’olio di palma, che non vengono considerati prodotti vegani a causa della deforestazione messa in atto per produrli.
Vista la lunga lista di alimenti non concessi, sembra non resti davvero nulla con cui alimentarsi in un’ottica vegana; in realtà non è così ed esiste la possibilità di sostituire i principi nutritivi degli alimenti eliminati con altre pietanze.
Chiunque decida, per libera scelta, di diventare vegano e quindi di rinunciare a tutti i cibi che derivano dal mondo animale, deve però fare molta attenzione nella gestione delle proprie nuove abitudini alimentari. Esiste, infatti, un modo corretto e un modo scorretto di seguire una dieta vegana.
Il rischio al quale si potrebbe andare incontro, soprattutto se scarsamente informati in materia, è quello di limitarsi al consumo di cibi vegetali, lavorandoli molto per ottenere i vecchi gusti onnivori che, va detto, potranno certamente mancare, soprattutto in una prima fase del cambiamento.
Quando si parla di alimentazione si parla di salute; il tema del cibo sano e dei benefici di una dieta adeguata è, oggi più che mai, attuale e condiviso sia da medici che da studiosi del settore.
In questo post troverete alcune preziose indicazioni che potranno aiutarvi ad impostare la vostra cucina vegana nel migliore dei modi; ovvero in maniera sana e corretta, ma anche semplice e, ovviamente, gustosa.
Vediamo, quindi, 5 regole da seguire per cucinare vegano.
- Studiare la giusta combinazione degli alimenti
La prima regola da seguire quando si decide di alimentarsi seguendo la dieta vegana è quella di studiare molto bene le combinazioni alimentari; questo perché, rinunciando all’apporto nutrizionale di tutti gli alimenti che derivano dagli animali, occorre essere certi di inserire nella propria dieta tutto ciò che serve al nostro corpo per essere in salute evitando pericolose carenze.
La scelta della giuste combinazioni alimentari è di fondamentale importanza anche ai fini di consumare pietanze equilibrate e, aspetto da non trascurare mai, facilmente digeribili; la digestione, infatti, è un processo cruciale per il benessere generale del nostro organismo e alcuni categorie di cibi, se mal associate, possono risultare dannose per lo stomaco.
A proposito di combinazioni è importante sapere che: le verdure si possono associare a qualsiasi altro alimento, i cibi a base di carboidrati e le pietanze a base di proteine vanno consumati in pasti separati perché richiedono modalità e tempistiche molto diverse per essere digeriti, la frutta va mangiata lontano dai pasti centrali.
- Utilizzare le erbe aromatiche
Può capitare che, per ritrovare i sapori della dieta onnivora alla quale si era abituati, si inizi ad utilizzare molto sale per aggiungere gusto alle verdure; ma un’alimentazione troppo ricca di sale risulterebbe nel tempo assolutamente dannosa per l’apparato cardiocircolatorio e non solo.
Fortunatamente esiste la possibilità di sostituire il sale con le cosiddette spezie, o erbe aromatiche, di cui ne esistono veramente una grande varietà. Imparando ad utilizzarle, a combinarle tra loro e a dosarle, riuscirete a creare incredibili aromi, che daranno soddisfazione al palato con il grande vantaggio di apportare minerali preziosi all’organismo.
- Optare per verdura e frutta biologica
La dieta vegana è, se ben gestita, una dieta assolutamente sana; essere vegani significa infatti consumare grandi quantità di vegetali, ma in questa abitudine il rischio è quello di ingerire anche alte concentrazioni di pesticidi chimici.
Per evitare tale pericolo occorre selezionare accuratamente i fornitori di frutta e verdura, ad esempio rivolgendosi alle cooperative biologiche, piuttosto che al contadino della zona oppure decidendo di coltivare un piccolo orto personale. In questo modo si consumerà unicamente frutta e verdura di stagione e della quale si conosce la provenienza.
Infine, in merito alla frutta e alla verdura va ricordato che bello non significa buono; molti prodotti, infatti, hanno un aspetto estetico piacevole perché in realtà sono i prodotti dell’industria e non della natura.
- Occhio ai grassi
Molti sono convinti del fatto che l’alimentazione vegana sia priva di grassi; questo non è affatto vero in quanto molti alimenti vegetali ne sono ricchi, ad esempio la frutta secca (semi, noci, nocciole …) e alcuni frutti come l’avocado.
Un altro errore comune è quello di pensare che i grassi saturi, cioè quelli che apportano colesterolo “cattivo”, siano solo quelli di origine animale, in realtà esistono grassi saturi anche di origine vegetale.
In ultimo occorre fare molta attenzione ai prodotti che contengono i cosiddetti grassi idrogenati, o trans, ovvero quelli che subiscono il processo di idrogenazione (aggiunta di idrogeno sui doppi legami di carbonio degli acidi insaturi).
Attraverso questo processo, infatti, i grassi insaturi diventano sostanzialmente saturi; tali grassi si trovano soprattutto in moltissimi preparati dell’industria alimentare come i dolciumi, i gelati e gli snack.
Limitate quindi il consumo di grassi in generale, scegliete solo quelli vegetali insaturi, e state alla larga da snack e dolciumi della grande industria.
- Limitare le fritture
Proprio come può capitare con l’uso smodato di sale, allo stesso modo si potrebbe inserire nella propria dieta vegana una grande quantità di pietanze fritte, un po’ per dare più sapore alle verdure, un po’ per mancanza di fantasia in cucina.
Fritti, frittate e frittelle non sono mai salutari, nemmeno se ad essere fritte sono le zucchine o le mele; limitate, quindi, anche questo genere di piatti.