Le varietà di frutta esotica
Colori sgargianti, forme inusuali, sapori forti e particolari, odori mai sentiti prima: questa è la frutta esotica! Una miriade di frutti dalle caratteristiche assai differenti da quella che è la normale presenza sulle nostre tavole. Alcuni fanno parte del nostro orizzonte alimentare dal dopoguerra e altri sono apparsi timidamente qualche decennio fa, ma il vero boom c’è stato negli anni recenti; oggi trionfano ovunque, dalla cucina ai cocktail, con un successo reso possibile negli anni recenti dall’ampliarsi dei traffici commerciali e dal miglioramento delle tecniche di conservazione dei prodotti alimentari durante il trasporto. Il fruttivendolo specializzato in frutta esotica offre all’acquirente un mondo assolutamente nuovo e sconosciuto, tutto da scoprire e da gustare. Vediamo dunque quali sono questi frutti provenienti da paesi lontani e dai nomi assai curiosi.
Alchechengi
L’alchechengi (Physalis alkekengi) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Solanacee. È originario dell’Europa e dell’Asia, e da sempre è conosciuto per le sue virtù terapeutiche. Questa pianta produce un frutto dalla forma bizzarra, ovvero una bacca grande più o meno come una ciliegia ma priva di nocciolo, dal colore arancione o rossiccio. Il frutto è avvolto da un calice leggero a forma di cuore, simile ad un palloncino, che a maturazione avvenuta assume un colore rosso o aranciato. Proprio per questa sua caratteristica, l’alchechengi non è considerato solo una pianta da frutto ma anche un complemento ornamentale per parchi e giardini.
Il frutto dell’alchechengi ha un sapore acidulo, ed è ricco di vitamina C e tannini che svolgono un’azione astringente. Inoltre l’alchechengi possiede proprietà diuretiche e di contrasto alla formazione dei calcoli; in cucina l’alchechengi è ottimo consumato fresco, ma viene frequentemente utilizzato per la preparazione di marmellate ed insalate miste. Un’altra preparazione molto gradita è l’alchechengi candito, oppure ricoperto di cioccolato; infine, questo frutto può anche essere conservato in salamoia o sott’aceto. L’alchechengi si trova in commercio da ottobre a gennaio.
Anacardio
Questo frutto viene prodotto dall’omonima pianta nota il cui nome scientifico è Anacardium occidentale, appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae ed originaria del Brasile nord-orientale. Attualmente viene coltivata principalmente in Sudamerica ed India, e se ne apprezzano sia il frutto che il seme. Il frutto è rappresentato dalla cosiddetta mela d’anacardio (detta anche pomme cajou), che al suo interno contiene il seme: la mandorla (o nocciola) d’anacardio (detta noix de cajou). Mentre il primo è consumato fresco spesso esclusivamente nelle zone di origine, il seme è il prodotto che siamo più abituati a conoscere. La mela d’anacardio (che è in realtà un falso frutto) è grossa all’incirca come una mela, e possiede una buccia liscia e sottile di colore variabile dal giallo al rosso acceso. La polpa è leggermente acidula e rinfrescante, e può essere utilizzata per la preparazione di una bevanda alcolica leggermente fermentata. La mandorla d’anacardio, invece, è il “vero frutto” della pianta: la forma è simile a quella di un grosso fagiolo, ed all’interno di un guscio liscio è contenuto il seme, di colore biancastro e particolarmente ricco in lipidi.
Questo seme non è commestibile tal quale ma, poiché contiene un olio irritante, deve essere prima sottoposto a trattamenti termici specifici per eliminare le sostanze tossiche. Solo il 10% dell’intera produzione viene “trasformato” in un prodotto commestibile, e a ciò si deve il prezzo particolarmente elevato di questo frutto. Il seme dell’anacardio è ricchissimo in lipidi, vitamine del gruppo B e sali minerali; a causa dell’elevato contenuto calorico (quasi 600 kcal/100g) va consumato con moderazione.
Ananas
L’ananas è un popolare frutto tropicale prodotto dall’Ananas comosus, pianta che appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae. Originaria del Sud America, la sua diffusione si è estesa in tutti i paesi dal clima tropicale. L’ananas è un frutto di grosse dimensioni costituito da una parte vegetativa (il “ciuffo”) di foglie coriacee allungate e dal margine seghettato, e da una sorta di pigna formata da grandi scaglie fuse tra loro. Acerbo l’ananas è di colore verde, mentre assume tonalità giallo-arancio a maturazione completa. Esistono diverse varietà di questo frutto; le più pregiate sono Cayenne, Red Spanish e Queen.
La polpa è gialla, soda, succosa, molto profumata ed aromatica. Al suo interno è contenuta la bromelina, una sostanza che esercita un’azione antinfiammatoria e di accelerazione del metabolismo. Viene, però, distrutta dal calore: perciò per svolgere le sue azioni benefiche l’ananas deve essere consumato fresco. L’ananas è inoltre ricco di vitamina C, antiossidanti e minerali, ed è ottimo per la preparazione di dolci, macedonie e crostate. In cucina è molto utilizzato nelle preparazioni agrodolci tipiche della cucina orientale in accostamento a maiale, pollo e gamberi.
Avocado
Il frutto dell’avocado è prodotto da una pianta arborea (Persea americana) appartenente alla famiglia delle Lauraceae, originaria dell’America centrale. La pianta raggiunge anche i 15-20 metri di altezza, e produce frutti dalla tipica forma a pera, lunghi sino a 20 centimetri e dal peso che raggiunge il chilogrammo. La buccia è di colore verde, ma anche nero violaceo o marrone scuro, e può essere sia liscia che rugosa a seconda delle varietà; le principali sono Ryan, Nabal, Reed, Ettinger e Pinkerton. La polpa è di colore giallo o giallo-verde, con un grosso seme centrale del diametro di 3-5 centimetri e di colore biancastro o rosato.
La consistenza della polpa è tenera e burrosa; il suo sapore è dolce e delicato e richiama lontanamente quello delle noci. L’avocado contiene grandi quantità di grassi monoinsaturi, perciò svolge un’azione protettiva a livello cardiovascolare; essendo però molto calorico (circa 230 kcal/100g), è sconsigliato nei regimi dietetici stretti. Nell’avocado sono contenute buone quantità di sali minerali, antiossidanti e vitamine, soprattutto del gruppo B. L’avocado viene consumato fresco o in insalata, ma è squisito anche come accompagnamento di formaggi dal sapore delicato. La preparazione più famosa a base di avocado è certamente la salsa guacamole, i cui ingredienti sono aglio, olio, prezzemolo e succo di limone, che viene utilizzata nelle famose tortillas messicane oppure come condimento per verdure.
Banana
Fra i più popolari frutti di origine tropicale, la banana è prodotta dall’albero del banano (specie Musa acuminata o Musa balbisiana), appartenente alla famiglia delle Musaceae in grado di raggiungere gli otto metri di altezza. La specie è originaria della Malesia, ma attualmente viene coltivata in tutti i Paesi tropicali del mondo; il banano produce una grossa infiorescenza violacea che poi si sviluppa in un casco. Le banane crescono infatti a grappoli; ciascun casco può contenere centinaia di frutti, e raggiungere anche 50 chilogrammi di peso.
La banana ha una forma allungata, con la tipica buccia spessa che da acerba è verde, mentre diventa gialla a maturazione completa. La polpa è pastosa, di colore bianco-giallastro, dal gusto dolce e dall’aroma caratteristico. Le principali varietà commerciali di banane sono rappresentate da Cavendish, Gros Michel, Lady Finger e Lakatan. Le banane sono presenti sul mercato tutto l’anno, e vanno conservate a temperatura ambiente: in frigorifero, infatti, la buccia tende ad annerirsi anche se la polpa rimane comunque commestibile. La banana è ricca in carboidrati, vitamine e sali minerali, soprattutto il potassio che svolge una benefica azione a livello cardiovascolare ed è utile per l’equilibrio osmotico dell’organismo. In cucina, oltre al consumo fresco, la banana è ottima nelle macedonie, nei frullati e nelle torte di frutta, ma può essere consumata anche caramellata, fritta, flambé o con il cioccolato fuso.
Cocco
La noce di cocco è prodotta dalla palma da cocco (Cocos nucifera), della famiglia delle Arecaceae. Questa pianta è originaria dell’Indonesia, ed oggi viene coltivata in quasi tutte le zone tropicali del mondo; ciascuna palma può produrre sino a dieci frutti contemporaneamente. In commercio si trova solo il seme della pianta, ovvero un guscio legnoso che all’interno è rivestito di una polpa bianca e compatta, con una cavità interna contenente il latte di cocco, un liquido dolce e molto rinfrescante di colore bianco lattiginoso. In natura, la noce di cocco è però dotata di un rivestimento esterno: un guscio spesso sino a 15 centimetri molto fibroso, non commestibile e che viene rimosso al momento della raccolta.
La noce di cocco si trova in commercio tutto l’anno, e non sempre è facile estrarne la polpa: è necessario un martello (o un cavatappi) ed una buona dose di perizia. La polpa si consuma fresca, oppure può essere grattugiata e rientrare nella preparazione di diversi tipi di dessert. Dal punto di vista nutrizionale la polpa di cocco è ricca di vitamine e minerali, ma anche di zuccheri e grassi, con un contenuto calorico non indifferente: 360 kcal circa ogni 100 grammi. Per questo è se ne consiglia un consumo moderato, soprattutto nell’ambito di regimi dietetici ipocalorici. Il latte di cocco, invece, è una bevanda estremamente dissetante, rinfrescante e ad effetto leggermente lassativo.
Dattero
Il dattero è un frutto originario dell’Africa settentrionale, che viene prodotto da una palma (Phoenix dactylifera) appartenente alla famiglia delle Arecaceae. I datteri crescono su grandi spighe ramificate, ciascuna delle quali può portare sino a mille frutti e pesare più di 10 chilogrammi. I datteri hanno una forma allungata; la buccia è liscia e di colore arancio scuro, e al loro interno è contenuto un grosso seme legnoso ed oblungo. In commercio siamo abituati a vedere datteri dall’aspetto grinzoso e di colore marrone, e questo perché i frutti dopo la raccolta vengono fatti essiccare al sole, in modo tale da aumentarne la concentrazione zuccherina e rendere più dolce il loro sapore. Le varietà più apprezzate sono Deglet Noor, Saidi e Zahidi; i migliori datteri sono di provenienza mediorientale ed israeliana, mentre in generi quelli prodotti in Tunisia sono di qualità inferiore ed addizionati di sciroppo di glucosio al fine di renderli più dolci.
I datteri si consumano da soli, e secondo la nostra tradizione sono tipici del periodo natalizio; sono molto ricchi in sali minerali e vitamine, ma soprattutto di zuccheri: per questo soprattutto chi soffre di diabete dovrebbe consumarli con moderazione. Questi frutti, oltre ad essere molto energetici, possiedono anche effetti lassativo e, nella medicina tradizionale, sono usati sotto forma di sciroppo per curare le affezioni respiratorie.
Frutto della passione
Il frutto della passione, conosciuto anche come maracuja, viene prodotto dalla Passiflora edulis e dalla Passiflora coerulea, piante appartenenti alla famiglia delle Passifloracee. Contrariamente a quanto si possa pensare la “passione” che dà il nome al frutto non è intesa come sentimento erotico, ma richiama a una ben precisa tematica religiosa: i missionari spagnoli che così battezzarono la pianta intravidero nel fiore (con molta fantasia) i chiodi utilizzati durante la Passione di Gesù, le sue piaghe, la corona di spine ed addirittura le sue vesti!
La Passiflora è originaria del Sudamerica e, a seconda della specie, produce due tipi di frutti: nella varietà Maracuja la buccia è di colore rosso-violetto, mentre la Granadilla ha un colore giallo-arancio intenso. Le dimensioni del frutto sono all’incirca quelle di un’albicocca; la forma è oviodale, e a maturazione la buccia è sottile e leggermente corrugata. All’interno il frutto è costituito da una moltitudine di semi, avvolti da una polpa gelatinosa e succosa molto profumata. Il sapore è dolce, con una lieve nota di acidulo; il frutto della passione si consuma fresco, tagliato a metà e scavato con un cucchiaino, e viene utilizzato anche per la preparazione di marmellate, succhi e cocktail a base di frutta. Il frutto della passione è ricco di vitamine ed antiossidanti, e svolge un’azione rilassante nei confronti del sistema nervoso; è un frutto mediamente calorico, che contiene circa 90 kcal/100 g.
Guava
Il frutto conosciuto come guava, o guaiava, viene prodotto dall’omonima pianta il cui nome scientifico è Psidium guajava. Appartenente alla famiglia delle Mirtaceae ed originaria dell’America centromeridionale, questa pianta produce frutti dalla forma piriforme o sferica a seconda delle varietà, di lunghezza sino a 12 centimetri. La buccia è sottile, di colore giallo-verde, e può essere sia liscia che rugosa. La polpa della guava è costituita da numerosi piccoli semi immersi in una matrice gelatinosa di colore variabile, che va dal bianco al rossastro. Il sapore è molto particolare, gradevole ed agrodolce; le varietà più diffuse sono Brazilian Guava, Costa Rican Guava, Cattley Guava e Strawberry Guava.
La guava si trova sul mercato all’incirca da maggio a novembre, e si consuma sia fresca che sotto forma di succo o marmellata. Nella guava sono contenute grandi quantità di vitamina A e vitamina C (addirittura otto volte in più rispetto all’arancia): perciò questo frutto è un prezioso alleato per le difese immunitarie e svolge un’importante azione antiossidante. Il contenuto calorico è estremamente ridotto: 100 grammi di guava apportano, infatti, solo una ventina di calorie.
Lime
Il lime, conosciuto anche come limetta, è un frutto di origine asiatica prodotto dal Citrus aurantifolia, arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Rutaceae. La pianta è alta sino a cinque metri e produce frutti dalla buccia sottile, di forma ovale o rotonda e dal colore verde intenso brillante talvolta sfumato di giallo.
Nella buccia sono contenuti molti oli essenziali, apprezzati sia dall’industria dei profumi che da quella dei detergenti, ma anche a livello erboristico. La polpa è succosa e dallo spiccato sapore acidulo, simile a quello del limone. Il lime, a differenza del limone, è tuttavia più aromatico e si può usare per condire sia la carne che il pesce. Questo frutto viene utilizzato anche per preparare profumatissimi succhi di frutta e cocktail: i più famosi, ad esempio, sono i popolari Mojito e Caipirinha. Ottime sono anche le bibite analcoliche a base di lime. L’elevatissimo contenuto di vitamina C rende il lime un frutto prezioso per potenziare le difese naturali dell’organismo; fra le altre proprietà del frutto sono la facilitazione dei processi digestivi e l’effetto tonico, diuretico, rinfrescante ed astringente. L’apporto calorico del lime è bassissimo: solo una quindicina di calorie ogni 100 grammi di polpa.
Litchi
Il frutto conosciuto come litchi, o ciliegia della Cina, viene prodotto dalla pianta delle Sapindaceae conosciuta come Litchi chinensis. La pianta è originaria dell’Asia e, in particolare, di Filippine, Indonesia e Cina meridionale; può raggiungere un’altezza superiore ai dieci metri, ed essere molto longeva. I litchi sono frutti di piccole dimensioni, dalla grandezza paragonabile a quella di una noce; la forma è tondeggiante, possiedono un lungo picciolo e sono portati in grappoli. La buccia del litchi è di color rosa intenso o rossastro, tipicamente verrucosa, parecchio coriacea e ruvida al tatto, ma sottile e facilmente separabile dal frutto. La polpa ha una consistenza carnosa ed è di un tipico colore bianco traslucido; molto succosa e dolcissima, al suo interno racchiude un seme di grosse dimensioni di colore marrone, non commestibile. Il sapore richiama quello dell’uva moscata, mentre il profumo è estremamente gradevole e simile a quello della rosa.
Sul mercato i litchi si trovano nella stagione più fredda, generalmente da novembre a gennaio; si consumano da soli oppure all’interno di macedonie di frutta, mentre ottimi sono cocktail, succhi, sorbetti a base di questo profumato frutto tropicale. Nel litchi sono contenute buone quantità di vitamina C e sali minerali; questo frutto possiede proprietà digestive ed apporta circa 60 calorie ogni 100 grammi.
Mango
Il mango è il frutto prodotto da un albero sempreverde, la Mangifera indica, appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae ed originaria del subcontinente indiano. Questo frutto ha dimensioni variabili: mediamente può pesare da due a cinque etti, ma in commercio se ne trovano anche fino ad un chilogrammo. In genere la lunghezza di quelli commercializzati nella grande distribuzione non supera i 15 centimetri. Il mango è caratterizzato da una forma ovoidale o tondeggiante, con una buccia che nel frutto acerbo è di colore verde, e passa gradualmente al rosso ed al giallo con il procedere della maturazione. Spesso la buccia assume queste tre tonalità contemporaneamente. La polpa racchiusa all’interno è di colore giallo-arancio, molto profumata e succosa, e contiene un nocciolo duro e dalla forma piatta che occupa gran parte del frutto. Spesso la separazione del nocciolo dalla polpa è difficile, poiché lo stesso è avvolto da una grande quantità di fibre. Le principali varietà sono la Camboya (filippino-indonesiana, di colore giallo-verde, dolce e dalla forma allungata) e la Mulgoba (di origine indiana, tondeggiante, dalla buccia verde-rossa e di più facile conservabilità: per questo motivo è la più diffusa sul mercato occidentale).
Il gusto del mango è dolce ma al tempo stesso lievemente acidulo, e molto aromatico; il profumo ed il sapore richiamano fortemente all’odore di resina. Il mango si consuma da solo, in macedonie o in diversi tipi di dessert; viene anche utilizzato per la produzione di succhi di frutta, marmellate e sorbetti e, nella tradizione orientale, si serve nelle insalate di gamberi. Il mango, inoltre, è l’ingrediente principale del chutney, condimento tradizionale indiano che si consuma con la carne. L’Aamras, infine, è una popolare bevanda indiana preparata con mango, zucchero e latte.
Papaya
La papaya (Carica papaya) è una pianta della famiglia delle Caricacee che arriva dall’America centrale, ed è oggi diffusa in tutti i paesi tropicali; a seconda della zona geografica viene definita con diversi termini: fruta bomba a Cuba, mamao in Brasile e pawpaw in Australia e Nuova Zelanda.
Il frutto della papaya pesa all’incirca 300-500 grammi; ha un aspetto piriforme, con una buccia liscia e sottile che è verde scuro nel frutto acerbo e di un bel colore arancione a maturazione avvenuta. La polpa della papaya è arancione, profumata, succosa e molto morbida, ed al suo interno sono presenti diversi semi neri di piccole dimensioni, non commestibili e ricoperti di una pellicola dalla consistenza gelatinosa. Il sapore è delicato, dolce ed aromatico, e richiama vagamente a quello del melone.
La papaya si può trovare in commercio tutto l’anno ed è ottima consumata al naturale. In alternativa la si può utilizzare per preparare profumate macedonie, o sotto forma di un succo dalle buone proprietà dissetanti. Ottima è anche la papaya candita, mentre nei paesi asiatici questo frutto si consuma insieme a piatti a base di riso e carne. Nella papaya sono contenute buone quantità di vitamina C ed A, nonché di sali minerali come il potassio; un enzima tipico di questo frutto, la papaina, favorisce i processi di digestione delle proteine. La papaya è ottima nel caso di problemi digestivi e stitichezza, ed è indicata nelle diete ipocaloriche: 100 grammi contengono, infatti, solo una quarantina di calorie.