Gironzolando fra scaffali e banconi di qualunque supermercato spesso si rimane scioccati dal prezzo esorbitante al quale vengono venduti i frutti di bosco. Eppure si tratta di frutti umili per antonomasia, che crescono in zone marginali del territorio: ai bordi dei campi coltivati, oppure nelle zone collinari o montane. Un tempo si trattava di prodotti consumati a livello locale, che crescevano spontaneamente e che tutti erano liberi di raccogliere e portare a casa propria.
Al giorno d’oggi i frutti di bosco si trovano frequentemente anche presso i punti vendita della grande distribuzione, ed il loro costo spesso astronomico è soprattutto legato al fatto che si tratta di frutti – siano essi coltivati oppure spontanei – che necessitano di una raccolta a mano. Anche le aziende agricole che coltivano frutti di bosco sono di piccole dimensioni, con produzioni limitate e la necessità di ammortizzare le spese di gestione.
I frutti di bosco, che un tempo erano disdegnati dai ricchi e tendenzialmente consumati dalla gente comune, al giorno d’oggi sembrano essere diventati prodotti preziosissimi. Eppure chiunque li può raccogliere girovagando per campi, colline o montagne; il problema è che si tratta di frutti legati esclusivamente alla bella stagione (periodo primaverile – estivo), e che non tutti possono reperire vicino a casa propria. Così, spesso, se si vive lontano da aree naturali o la stagione non è propizia si è costretti ad acquistare frutti di bosco confezionati o surgelati. Che, inevitabilmente, non presentano né il sapore, né il profumo di quelli raccolti: ma questo è un compromesso che bisogna accettare.
Frequentemente i frutti di bosco commercializzati nel nostro Paese non sono nemmeno di provenienza italiana, ma estera. In Italia infatti la coltivazione di frutti di bosco è un settore decisamente marginale dell’agricoltura, che spesso si avvale ancora di una raccolta di tipo manuale; in altre nazioni europee come, ad esempio, Germania, Polonia, Olanda la situazione è differente.
Qui troviamo coltivazioni, principalmente in serra, anche di grandi dimensioni; e non è infrequente che in esse vengano utilizzati metodi di raccolta meccanizzata che, essendo più rapidi, consentono di commercializzare il prodotto a costi più contenuti. Ecco perché, ad esempio, al supermercato troviamo ribes olandesi o mirtilli tedeschi al posto di quelli nostrani. In Italia le zone maggiormente interessate da coltivazioni di frutti di bosco sono il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna e l’Umbria.
Il periodo di maturazione naturale dei frutti di bosco in genere va da maggio ad ottobre, a seconda delle zone climatiche; se possibile, è meglio consumare frutti spontanei che, a differenza di quelli coltivati, non recano eventuali tracce di prodotti fitosanitari.
I frutti di bosco in cucina
I frutti di bosco sono senza dubbio ottimi gustati da soli, appena raccolti dalla pianta durante una scampagnata o un’escursione in montagna. A casa propria, un ottimo modo di consumarli è all’interno di una macedonia condita con zucchero (o miele) e limone e – perché no – anche una pallina di gelato alla crema. In questo caso i frutti di bosco raccolti in natura regalano grandi soddisfazioni mentre, ahimè, per quelli confezionati o surgelati non ci si può aspettare il medesimo risultato.
Parlando di queste bacche, per associazione di idee forse la prima creazione culinaria che viene in mente è la classicissima crostata frutti di bosco. Si tratta di un dolce apprezzato da tutti, grandi e piccini, che viene preparato sovrapponendo ad una base di pastafrolla uno strato di crema pasticcera e una composta di frutti di bosco, oppure direttamente le bacche stesse. Ottimi sono anche muffin, torte, sorbetti, gelatine, pasticcini preparati con i frutti di bosco, per non parlare di succhi di frutta o rinfrescanti sciroppi.
Un classico utilizzo dei frutti di bosco è nella preparazione di confetture e marmellate, ma anche per insaporire liquori, distillati o produrre speciali grappe aromatizzate. Ottimi sono anche i gelati prodotti con i frutti di bosco, mentre a livello artigianale esistono piccoli produttori di saponi ed altri prodotti per il corpo e la toeletta che vengono impreziositi dall’utilizzo di queste piccole bacche.
Infine, che dire degli ottimi infusi, decotti e tisane che si possono preparare con frutti di bosco essiccati? Bevande saporite e profumatissime che si gustano volentieri in tutti i periodi dell’anno, e soprattutto nella stagione invernale. Con i frutti di bosco si possono anche preparare profumati cocktail come, ad esempio, una versione rivisitata della classica caipiroska.
Frutti di bosco: utili per la salute
I frutti di bosco, oltre che una delizia per il palato, sono anche ricchissimi di sostanze preziose per il benessere dell’organismo. Essi contengono infatti pochissime calorie e ridotte quantità di zuccheri, ed è principalmente a questo che si deve il loro sapore tipicamente asprigno. I frutti di bosco sono ricchi di fibre, vitamine (soprattutto C) e sali minerali, nonché di preziose sostanze ad azione antiossidante.
Ecco i valori nutrizionali medi per 100 grammi di diverse varietà di frutti di bosco: fragoline, ribes, mirtilli, more e lamponi.
INFORMAZIONI NUTRIZIONALIValori medi per 100 g | ||||||
Fragole | Ribes | Mirtilli | More | Lamponi | ||
ENERGIA | kcalkJ | 27113 | 28119 | 25103 | 36149 | 34141 |
Acqua | g | 90.5 | 77.4 | 85 | 85 | 84.6 |
Proteine | g | 0.9 | 0.9 | 0.9 | 1.3 | 1 |
Carboidrati | g | 5.3 | 6.6 | 5.1 | 8.1 | 6.5 |
|
g | 5.3 | 6.6 | 5.1 | 8.1 | 6.5 |
Lipidi | g | 0.4 | tracce | 0.2 | tracce | 0.6 |
Fibre | g | 1.5 | 3.6 | 3.1 | 3.2 | 7.4 |
Sodio | mg | 2 | 3 | 2 | 2 | 3 |
Minerali | ||||||
Potassio | mg | 160 | 370 | 160 | 260 | 220 |
Ferro | mg | 0.8 | 1.3 | 0.7 | 1.6 | 1 |
Calcio | mg | 35 | 60 | 41 | 36 | 49 |
Fosforo | mg | 28 | 43 | 31 | 48 | 52 |
Vitamine | ||||||
Tiamina (Vitamina B1) | mg | 0.02 | 0.03 | 0.02 | 0.03 | 0.05 |
Riboflavina (Vitamina B2) | mg | 0.04 | 0.06 | 0.05 | 0.05 | 0.02 |
Niacina (Vitamina B3) | mg | 0.5 | 0.3 | 0.5 | 0.07 | 0.5 |
Vitamina A | mg | tracce | 17 | 13 | 2 | 13 |
Vitamina C | mg | 54 | 300 | 15 | 19 | 25 |
(Fonte: INRAN)
I frutti di bosco contengono davvero pochissime calorie: si va dalle 25 kcal/100 grammi dei mirtilli sino alle 34 dei lamponi. La maggior porzione del frutto è rappresentata da acqua; i lipidi sono praticamente assenti, e così le proteine. Il contenuto di zuccheri oscilla dai 5.1 grammi/100 g dei mirtilli ai 6.6 del ribes; ad avere il maggior contenuto di fibre sono i lamponi (7.4 g/100 g), mentre nelle fragole queste rappresentano solo l’1.5% del totale.
Nei frutti di bosco troviamo buone quantità di sali minerali come potassio, calcio e fosforo; le vitamine del gruppo B e la vitamina A sono poco rappresentate, mentre per quanto riguarda la vitamina C troviamo quantità che oscillano dai 15 mg/100 g dei mirtilli sino ai 300 mg dei ribes. Gli antiossidanti contenuti nei frutti di bosco svolgono nel nostro organismo l’importante azione di contrasto dei radicali liberi, rallentando perciò i fenomeni di invecchiamento cellulare.
Grazie alla loro composizione nutrizionale i frutti di bosco sono un toccasana contro diversi tipi di malattie metaboliche come, ad esempio, la steatosi epatica. Questa malattia, conosciuta anche come “fegato grasso”, determina l’aumento del contenuto di lipidi all’interno delle cellule del fegato. Le cause della steatosi epatica sono da ricercare in uno stile di vita scorretto: eccessivo consumo di alcol, sovrappeso, obesità, elevato tasso colesterolemico e di trigliceridi nel sangue, assunzione di farmaci (a base di corticosteroidi ed estrogeni) oppure malattie come l’epatite C.
Ecco che quindi l’assunzione quotidiana di frutti di bosco (ma gli stessi effetti benefici si possono trovare anche in altri tipi di frutta ricchi di sostanze antiossidanti) pari ad una porzione di 150-200 grammi è in grado di contrastare l’insorgenza di molti tipi di malattie metaboliche e della steatosi epatica, in particolare, del 23%. Il tutto deve essere unito, naturalmente, ad una corretta alimentazione e un adeguato stile di vita, che comprenda la regolare attività fisica.
Frutti di bosco contro il morbo di Parkinson?
Febbraio 2011: un gruppo di ricercatori della Harvard School di Boston (Usa) ha pubblicato uno studio, sulla prestigiosa rivista internazionale Neurology, nel quale si afferma che consumare una porzione di frutti di bosco al giorno sarebbe in grado di ridurre del 40% il rischio di contrarre la malattia di Parkinson. Lo studio ha riguardato un numero davvero ragguardevole di soggetti: 42.861 uomini e 80.336 donne, e per un tempo quasi da record: ventidue anni totali. Il gruppo di scienziati di Harvard, diretto dal dottor Xiang Gao, ha provveduto alla raccolta di dati mediante la compilazione da parte dei pazienti di un apposito questionario nel quale venivano prese in considerazione le varie componenti della dieta e i loro possibili impatti nei confronti dell’insorgenza della malattia. Per il morbo di Parkinson, infatti, sono noti i meccanismi patologici ma non sono ancora state individuate le precise cause scatenanti.
Nello studio medico, oltre ai frutti di bosco (rappresentati da more, mirtilli e bacche di sambuco) erano presi in considerazione anche altri alimenti contenenti grandi quantità di antiossidanti come, ad esempio, mele, arance, tè verde, spremute di agrumi, vino rosso. Ebbene, solo nel caso dei frutti di bosco i ricercatori hanno notato un effettivo legame di proporzionalità inversa fra insorgenza del morbo di Parkinson e consumo degli stessi. In parole povere: più frutti di bosco vengono consumati, meno frequentemente si registra l’insorgenza del Parkinson. E c’è di più: sembra che solo la popolazione maschile (e non quella femminile!) cui venivano somministrati frutti di bosco fosse in effetti maggiormente protetta nei confronti del morbo di Parkinson rispetto agli altri soggetti maschi che non ne consumavano.
Ma a cosa si deve questo fenomeno? I ricercatori collegano tutto ciò all’elevato contenuto dei frutti di bosco di sostanze naturali ad azione antiossidante, detti flavonoidi. È ormai un fatto appurato che gli antiossidanti facciano bene alla salute, dal momento che proteggono le cellule dall’invecchiamento e riducono i fenomeni di ossidazione che accelerano il decadimento del nostro organismo. I frutti di bosco, certo, possono aiutare a proteggere il nostro corpo dall’invecchiamento, ma è sbagliato pensare che essi rappresentino la panacea di tutti i mali (messaggio che, purtroppo, molte notizie sensazionalistiche cercano di far passare). Oltretutto, si tratta di prodotti che, come dicevamo, non sono sempre facilmente reperibili né a buon prezzo. In assenza di frutti di bosco, una buona dose di antiossidanti può essere comunque garantita dal consumo di almeno cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura.
Qualcuno si chiederà: già, i maschi traggono beneficio dal consumo di frutti di bosco. Ma… le donne? Lo stesso studio ha rivelato che i soggetti di sesso femminile inclusi nella ricerca non erano tanto influenzati positivamente dai flavonoidi quanto, piuttosto, dagli antociani, pigmenti che conferiscono a frutta e verdura il colore rosso-bruno. Gli antociani sono presenti anche nel vino rosso e, dal punto di vista chimico, rappresentano una sottocategoria dei flavonoidi stessi: dunque anche nelle donne gli antiossidanti, in generale, rappresentano un elemento protettivo contro il Parkinson. A cosa si debba questa differente risposta a seconda del sesso ancora non si sa, ma… si potrebbe concludere che le donne possono fare un brindisi in più alla propria salute!
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buon giorno se puo aiutarmi vorrei sapere se e possibile sapere il prezzo dei frutti di bosco perche non sono riuscito a trovarlo grazie
il mio commento e che e impossibile saperlo
dal produttore
vorrei sapere chi produce e vende frutti di bosco in umbria
graz