Soia Ogm e soia naturale
In commercio oggi esistono due varietà di soia: la soia Ogm e la soia naturale. Ma perché si ricorre alla soia transgenica? La risposta la si ritrova nella maggiore resistenza della soia geneticamente modificata: nella soia Ogm viene inserito un gene che deriva dal batterio Agrobacterium che la rende moto resistente ai pesticidi.
Negli Stati Uniti la soia geneticamente modificata è diventata addirittura molto più diffusa di quella naturale, proprio perché la sua coltivazione è molto meno costosa, è garantito un maggiore raccolto e il diserbante viene distribuito spesso tramite un velivolo riducendo così l’utilizzo di macchine e trattori e, di conseguenza, anche le spese per la manodopera, a favore di un maggiore guadagno finale.
Prodotti derivati dalla soia Ogm
Soia e mais sono le colture maggiormente trattate con Ogm e questo rappresenta una vera e propria contaminazione di molti prodotti alimentari in cui si trovano derivati da tali ingredienti.
In Italia è vietata la coltivazione Ogm, ma è lecita l’importazione di prodotti Ogm, pertanto diventa ancora più difficile per il consumatore tutelarsi, o quanto meno essere informato correttamente, su tale aspetto, considerando poi il fatto che per tanti anni la soia è stata importata in Italia da altri Paesi, primo fra tutti il Brasile, ora sostituito dall’India.
Tra gli usi più tipici della soia ci sono l’olio di soia per condire alimenti o utilizzato per la produzione della margarina o per cucinare, ma l’ingrediente più diffuso è la lecitina di soia che è addirittura uno degli ingredienti alimentari trasformati di più larga diffusione e utilizzato come additivo negli alimenti, date le sue proprietà emulsionanti.
La soia o i suoi derivati, come appunto la lecitina, si trovano infatti in centinaia di alimenti come barrette di cioccolato, biscotti, cereali per la colazione, dolci, barrette dietetiche, dadi per il brodo, bevande analcoliche, alimenti per bambini, margarina, sottilette, minestre e risotti preparati, pasta fresca e ripiena, pane confezionato, pizza surgelata, insaccati, verdure e minestroni surgelati, oltre che in vari tipi di farmaci.
Sull’etichetta di alimenti che contengono soia si può trovare scritto “contiene soia” oppure “proteine vegetali”, “lecitina” oppure “olio di soia”.
Come può tutelarsi il consumatore?
Una delle prime regole per il consumatore è quella di leggere le etichette sulle confezioni dei prodotti che sta per acquistare e così essere informato su tutti gli ingredienti in essi contenuti e sull’origine di alcune materie prime.
Ma nel caso degli Ogm e della soia modificata come ci si può informar? La prima cosa da sottolineare è che in Europa i prodotti alimentari in cui ci sono Ogm devono riportalo sull’etichetta e quindi in questo caso il consumatore può tutelarsi leggendo i dati sulla confezione e decidere di non acquistare e consumare il prodotto.
Ma nel caso della soia Ogm la questione si fa molto più complessa. Per fare un esempio pratico, dal bestiame che si alimenta con grano o soia transgenica si ricavano comunque prodotti alimentari come, per esempio, latte, uova, carne e questi alimenti, non contenendo direttamente Ogm, non riportano tale dicitura.
Ecco quindi che in tal caso il consumatore acquista il latte o la carne non sapendo in alcun modo che nella filiera produttiva c’erano anche gli Ogm. Caso diverso per quanto riguarda i prodotti biologici, che non devono contenere Ogm altrimenti vengono ritirati dal mercato e privati della certificazione biologica.
Libri
Dario Bressanini, “Pane e bugie. La verità su ciò che mangiamo”, Editore Chiarelettere.
Tokuji Watanabe, “Il libro della soia. Proprietà terapeutiche, caratteristiche e ricette di un vegetale miracoloso”, Edizioni Mediterranee.