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Il parere del dr. Salafia sugli Omega 3

Abbiamo intervistato il dottor Michele Massimiliano Salafia – biologo nutrizionista – a proposito dei famosi Omega 3 (e Omega 6), per conoscere il suo parere sulla loro funzione, l’importanza nella dieta e il modo migliore per assumerli, anche in relazione all’uso sempre più diffuso di integratori specifici.

Dr. Salafia, cosa sono gli Omega3 e gli Omega6?

Sono due famiglie di acidi grassi polinsaturi a lunga catena, i cui precursori sono acidi grassi essenziali polinsaturi ALA (acido alfa-linoleico) che danno origine agli Omega 3, e AL (acido linoleico) che dà origine agli Omega 6, introdotti tramite alcuni alimenti di origine animale e vegetale.

Qual è la funzione degli Omega 3?

Più che di una funzione, parlerei di molteplici funzioni svolte, tutte di grande importanza. Sono coinvolti nella prevenzione di disturbi cardiovascolari, nella riduzione dei trigliceridi in eccesso nel sangue e nella sintesi epatica del colesterolo LDL, che va in circolo e che contribuisce a formare le placche aterosclerotiche dei vasi sanguigni. Soprattutto gli Omega 3 hanno un ruolo nello sviluppo del sistema nervoso del feto in gravidanza ed entrambi sono importanti precursori di diversi ormoni.

Quali benefici trae l’organismo dall’assunzione di questi elementi?

Essendo implicati in diverse vie biosintetiche, l’organismo ricava vari benefici da una dieta equilibrata che contiene questi acidi grassi; si ha un miglioramento generale da un punto di vista della salute e del benessere per l’organismo, oltre all’aspetto legato alla prevenzione.

Quanto sono importanti per il corpo umano?

Nonostante alcuni studi abbiano ultimamente ridimensionato il ruolo di questi acidi grassi nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, proprio per il fatto che sono precursori di diverse e strategiche vie biosintetiche, rivestono straordinaria importanza nella fisiologia umana per uno stato di salute.

Sono davvero di fondamentale utilità per l’organismo?

Sì, direi che sono fondamentali. Costituiscono, sotto forma di fosfolipidi dei componenti della struttura della membrana plasmatica delle cellule, importanti ormoni quali le prostaglandine e le cellule neuronali, che sono ricche di derivati di questi acidi grassi e svolgono molte altre funzioni.

Quali conseguenze comporta una loro eventuale carenza ?

Intervengono nei processi infiammatori e nella loro regolazione attenuando il processo, entrano a far parte delle cellule della retina e una loro carenza è legata a patologie di quest’ultima. Mentre gli Omega 6 svolgono un ruolo nella crescita fetale, l’apporto di Omega 3 durante l’infanzia ridurrebbe i meccanismi infiammatori alla base dell’insorgenza del diabete 1, hanno effetto antiaggregante piastrinico simile a quello dell’aspirina e riducono il rischio ischemico, non assumerne a sufficienza per la quantità delle funzioni in cui sono coinvolti, può portare a degli squilibri fisiologici o a patologie.

L’organismo riesce a produrre questi acidi grassi da solo?

Gli Omega 3 sono prodotti a partire dall’acido alfa-linoleico, che viene introdotto solo tramite la dieta e danno origine, attraverso varie reazioni enzimatiche, agli EPA e DHA, acidi grassi polinsaturi a catena lunga, che possono essere introdotti anche questi con la dieta , così come gli Omega 6 hanno il loro precursore nell’acido linoleico, da cui ha origine tutta la serie. Ma la capacità di sintesi a partire dai loro precursori è limitata, vengono chiamati acidi grassi essenziali proprio perché l’organismo non riesce a sintetizzarli.

Quali alimenti li contengono?

Gli alimenti che contengono Omega 3 in gran quantità sono il pesce azzurro e grasso in genere: sardine, acciughe, aringhe, sgombri, salmone, ma anche alcuni vegetali come le noci, il seme di soia, i semi di lino e il loro olio. Fonti di Omega 6 sono i semi di girasole e il suo olio, noci, germe di grano, seme di soia, mais e il loro olio, sesamo.

Ci fa un esempio di dieta equilibrata per garantirsi la giusta dose di Omega3 e 6?

Gli alimenti che non devono mancare sono i seguenti: 3 volte a settimana 1 porzione di pesce grasso o azzurro, semi di soia 1 piatto 1 volta a settimana e tofu (derivato della soia), insalate contenenti mais e, se non si è in sovrappeso, merenda contenente noci (non esagerare per l’alto contenuto calorico se si è in sovrappeso, 2-3 max.), 1 volta a settimana 1 porzione di grano integrale, condire con olio di lino a crudo, non trascurando di utilizzare anche olio d’oliva per il contenuto di altri importanti nutrienti.

Una dieta che contenga eccesso di Omega3 e 6 è consigliabile?

Secondo numerosi studi, il consumo in eccesso non ha l’effetto sulla prevenzione di malattie cardiovascolari, ovvero se il consumo di pesce che è ricco di questi acidi grassi polinsaturi è di 2-3 volte a settimana, si ha una riduzione di insorgenza di malattie cardiovascolari, mentre se si assume anche ogni giorno pesce, non cresce l’effetto protettivo. Per cui, aumentare il contenuto degli acidi non sembra aumentare la protezione.

La quantità da assumere varia in base all’età dell’individuo?

Sì, ci sono differenze nelle diverse età. Nell’infanzia, dopo i 3 anni, aumentare l’assunzione è un ottimo fattore di prevenzione nei confronti dell’insorgenza di malattie di origine autoimmuni, quali per esempio il diabete 1, ma anche in gravidanza o nell’allattamento.

E c’è differenza tra uomo e donna?

Sì, il fabbisogno nell’uomo è superiore rispetto alla donna.

Da alcune ricerche è emerso che gli Omega3 evitano l’accumulo di grassi pericolosi per l’organismo, è vero?

Sì, anche se recenti studi hanno ridimensionato il ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, una gran mole di altri ne afferma il fondamentale ruolo nella riduzione della trigliceredemia e colesterolemia.

Se sì, come agiscono?

Diminuendo la produzione nel fegato di determinate proteine, si otterrebbe una riduzione prevalente delle lipoproteine (VLDL), ricche in trigliceridi. E’ plausibile che il meccanismo d’azione, sia dovuto alla capacità degli acidi grassi Omega 3 di legarsi a recettori nucleari che controllano la sintesi di proteine epatiche, portando allla riduzione di trigliceridi e di colesterolo.

E’ preferibile assumerli solo tramite il cibo o anche con l’uso di integratori?

Una dieta ricca in alimenti contenenti questi acidi grassi è sufficiente in condizioni di buona salute, di solito l’integrazione è opportuno farla in particolari stati patologici, come nei soggetti a rischio di malattie cardiovascolari o in coloro che hanno subito un infarto o un ictus ischemico o nei casi di ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia molto alti o, ancora, nei vegani e vegetariani che non consumano pesce nè alimenti vegetali che li contengono. Ma senza una corretta alimentazione e uno stile di vita adeguato, l’integrazione fa poco o nulla.

Nel caso specifico degli integratori, sono effettivamente efficaci?

Sono dei ricavati che concentrano il contenuto dei cibi. La loro composizione è identica o simile a quella che hanno i cibi, una dieta che preveda gli alimenti di cui abbiamo parlato è più che sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero, solo in particolari condizioni, in cui si ha un aumento del fabbisogno, se ne può fare uso.

Gli integratori hanno controindicazioni?

Non in generale, ma in alcune patologie come ad esempio in soggetti in cura con anticoagulanti, sono da evitare.

Personalmente, lei cosa pensa in merito al loro uso?

Credo che molti integratori in genere siano utili se saputi usare, un loro eccessivo uso oltre a non essere utile, può anche essere dannoso e, in ogni caso, quello che conta di più è una dieta equilibrata che contenga macronutrienti e micronutrienti nella giusta proporzione.

Da specialista del settore, qual è il suo consiglio in relazione agli Omega 3 e 6?

Sono di fondamentale importanza per la salute e il benessere psico-fisico, ma ancora più importante è il rapporto Omega 6/Omega 3 che si ritiene ottimale sia di 3 a 1, soprattutto per quanto riguarda il controllo di trigliceridemia e colesterolo LDL. Un rapporto alterato o un eccesso di Omega 6 può favorire l’insorgenza di stati infiammatori, ma non mi stanco mai di dire che il modo migliore per assumerli è con una dieta varia ed equilibrata. Fare uso di integratori alimentari, il più delle volte priva l’organismo di altri nutrienti fondamentali anch’essi utili e inoltre, l’azione di una singola molecola, non può mai avere l’efficacia dei numerosi fattori che troviamo nell’alimento stesso e che insieme agiscono con diversa utilità.

dr. Michele Massimiliano Salafia

Biologo Nutrizionista

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