Consigli per viaggiare in traghetto. 1
Bar e ristorazione in traghetto. 2
Divertirsi a bordo del traghetto. 2
Medico di bordo in traghetto. 3
Finalmente siete imbarcati. Dopo tanto penare (e pagare) l’enorme mostro di metallo si è finalmente staccato dalla banchina e il vostro viaggio ha finalmente inizio. Già: siete solo all’inizio. Ora bisogna riuscire a districarsi tra i vari servizi di bordo, evitando gli errori più comuni che finiscono, a volte per rendere il soggiorno un vero percorso ad ostacoli.
Consigli per viaggiare in traghetto
Questa guida si pone proprio questo ambizioso obiettivo, presentando per sommi capi cosa potete generalmente trovare a bordo di un traghetto, suggerendo alcuni stratagemmi per meglio usufruirne. E’ necessario, tuttavia, tener presente che le differenze tra le varie compagnie sono estremamente varie, ed una presentazione esaustiva dell’argomento meriterebbe una trattazione più vasta. Ci si limiterà, pertanto, a presentare per ogni tipo di offerta (dalla ristorazione all’alloggio) una serie di consigli che ci auguriamo possano essere validi universalmente.
Cabine in traghetto
Ci sono cabine di prima o seconda classe, spesso designate, nelle brochure aziendali, con nomi evocativi ed immagini da sogno. Ogni tipo di sistemazione offre soluzioni differenti, ma bisogna fare attenzione, perché l’offerta di una compagnia può variare da nave a nave. E’ necessario valutare bene i servizi offerti con la sistemazione scelta (possibilità di colazione in camera, televisione o meno, bagno in cabina o servizi in comune).
Una nave porta nelle proprie cabine i segni di numerose battaglie, le cicatrici delle stagioni passate, trascorse a trasportare migliaia di passeggeri verso le loro mete da sogno. Più una nave è datata, più è difficile trovare una cabina in cui tutto funzioni alla perfezione.
In genere è l’aria condizionata a costituire il problema più grosso: o troppo calda o troppo fredda, se il sistema per regolarla è manuale (una vite che stringendosi diminuisce il flusso) una soluzione si trova. Ma se avete a che fare con un impianto elettronico passerete ore accanto alla manopola per riuscire ad ottenere un temperatura accettabile.
Ma questo è solo l’inizio. Se la compagnia prevede in una cabina un asciugacapelli elettrico, ci sono buone possibilità che non si accenda o il tubo che lo collega al motorino sia staccato. Le luci di cortesia, sul testa letto, funzionano, in media in tre letti su quattro, men che meno quelle del bagno, il buontempone che ha occupato la cabina il viaggio precedente si è portato via, quale bizzarro souvenir, gli attaccapanni dell’armadio. E poi wc che non scaricano, porte che non si aprono e quando lo fanno, rifiutano di chiudersi, comodini rotti, scarichi intasati.
La prima cosa che verrebbe in mente di fare è quella di precipitarsi fuori dalla cabina, afferrare la prima persona che indossi una qualsiasi divisa e chiedere aiuto.
Sbagliato. Anzi, a dirla tutta, con franchezza, la peggior cosa che possiate fare.
La persona cui vi state rivolgendo ha con ogni probabilità altro da fare, e non è neppure in grado di risolvere il problema. Meglio allora rivolgersi all’ufficio informazioni e fare un elenco dettagliato e preciso dei problemi riscontrati. Ecco il primo consiglio: una volta entrati in cabina, verificate personalmente il funzionamento di tutti i dispositivi presenti e la conformità di tutti i suppellettili. Infatti non c’è niente di più irritante che scoprire, magari alle tre di notte che le luci non funzionano e sentirsi rispondere, con un odioso sorrisetto paternalistico, che a quell’ora non si può certo intervenire. Meglio presentare da subito tutte le proprie richieste. Ed attendere.
Il tecnico arriverà, statene certi. Ovviamente, non subito, soprattutto se la nave è in partenza e la delicatezza delle manovre impone a tutto il personale di macchina (cui fanno parte i vari tecnici di bordo) di essere a disposizione dei propri superiori. Solo in un successivo momento potranno intervenire.
Tassativamente vietato, per questioni di sicurezza relative alla prevenzione degli incendi, fumare in cabina. In realtà, in osservanza della legge, la sigaretta non può essere accesa in nessun locale pubblico e quindi in ogni parte della nave che non siano i ponti esterni.
Non è consentito tenere animali domestici in cabina; certo le gabbie predisposte per i nostri piccoli amici sono quanto di più lugubre e triste si possa immaginare per loro.
Tuttavia, la permanenza in uno spazio tanto angusto come quello della cabina è espressamente vietata dalle condizioni di trasporto di quasi tutte le compagnie ed è motivata da ovvie ragioni di igiene e sicurezza. Consolatevi con il fatto che il tragitto verso il luogo di vacanza dovrebbe risolversi (in media) in una giornata o poco più, e che durante il giorno potrete sempre portare a spasso la vostra bestiola nei ponti esterni.
Bar e ristorazione in traghetto
L’eterno problema: sul traghetto il pranzo si paga o è compreso nel prezzo? E se si paga, quanto si paga?
In genere, il pranzo si paga. Alcune compagnie offrono, in tratte particolarmente lunghe, un menù turistico compreso nel prezzo del biglietto, ma si può sempre scegliere di pranzare al ristorante (pagando). I prezzi sono ovviamente, molto cari, non paragonabili ai self service e alle trattorie di terra. Neanche la qualità del cibo è sempre ottimale: trattandosi di navi che effettuano cabotaggio, possono rifornirsi di scorte alimentari solo in periodi ben definiti (grosso modo una volta a settimana). Prodotti surgelati e liofilizzati la fanno, quindi da padrone, con qualche coraggiosa e commovente eccezione.
La scelta di dove trovare qualcosa da mangiare è solitamente limitata al self service o al bar; alcune compagnie prevedono un vero e proprio ristorante à la carte (più caro, ma con un servizio migliore e maggior possibilità di scelta); non sempre è disponibile, specie in inverno.
Un ultimo consiglio: anche la nave ha i suoi orari, dettati da esigenze di lavoro che mirano ad ottimizzare le esangui risorse umane a disposizione. E’ consigliabile, di conseguenza, informarsi sempre e per tempo degli orari di apertura di bar e self-service per non ritrovarsi, poi, a notte fonda digiuni e senza neanche una bottiglietta d’acqua!
Divertirsi a bordo del traghetto
O meglio, come far passare il tempo sul traghetto senza annoiarsi troppo.
Non credeteci. Non è vero. Le foto che vi mostrano persone felici e sorridenti, l’uomo dal fisico palestrato spensieratamente a mollo in una enorme piscina, la giovane coppia che si lancia sguardi languidi dai tavoli di un elegante locale, le bellezze maggiorate che sembrano affollare in gran numero questa parte di mondo, semplicemente non esistono, ma sono degli attori che fanno, onestamente, il loro lavoro.
La realtà è desolatamente ben diversa. Beninteso, i sevizi presentati ci sono davvero tutti. Solo che la piscina di solito non è poi così grande, il cinema si paga (ma non in tutte le compagnie) e i film proiettati non sono sempre delle novità, altri servizi sono semplicemente chiusi.
Questo è vero soprattutto nel periodo invernale. La diminuzione dei passeggeri assume proporzioni allarmanti per gli indefessi contabili della compagnia. Si passa dal periodo estivo in cui si ospitano medie di 1500 persone, con punte di 2000 e oltre, ai periodi “morti” dove le presenze oscillano intorno ai 200-300 passeggeri (ma ci sono viaggi anche da 50, o meno, persone). Non ha quindi senso per i dirigenti, continuare a rinnovare le convenzioni con le ditte che curano il centro estetico, e si preferisce ridurre in modo sostanziale la presenza dello staff di animazione.
Alcuni servizi, come ad esempio le gelaterie o i bar esterni, non sono proponibili in pieno inverno e la discoteca, nei viaggi con una ventina di persone, è uno spettacolo desolante. In alcuni casi si tratta di decisioni dettate dal buon senso, ma anche in questo caso non si può fare a meno di notare come una migliore comunicazione aiuterebbe il passeggero a meglio accettare lo stato di cose.
Salire a bordo e sentirsi ripetere il fastidioso “chiuso” ogni volta che si richiede qualche servizio presente nell’opuscolo pubblicitario(e, in molti casi, compreso nel prezzo del biglietto) dà a molti la sensazione di essere stati presi in giro. Difficile dare torto ai passeggeri, ma l’unica soluzione rimane quella di presentare reclamo direttamente in compagnia. E munirsi di un buon libro da leggere.
Medico di bordo in traghetto
La presenza del medico, a bordo del traghetto, non è così scontata come il buon senso lascerebbe intendere.
Precisi accordi con le capitanerie di porto, permettono alle compagnie di farne a meno, se il numero di passeggeri è inferiore ad una certo numero (intorno ai 500 passeggeri), ma le società preferiscono ugualmente avvalersi dei servigi di questo tipo di professionisti.
E’ bene sgomberare subito il campo da un equivoco. Il medico è presente non per curare i malati, come forse, ingenuamente si è portati a pensare, ma per motivi di ordine economico. Per ogni passeggero, infatti, è prevista una copertura assicurativa che tutela i passeggeri nel caso di incidenti o infortuni a bordo.
Il medico, oltre che prestare i primi soccorsi, è tenuto a redigere uno specifico rapporto, nel quale informa la compagnia delle circostanze del fatto, delle misure intraprese e delle cure prestate. Il suo compito è quello di accertare se l’infortunio sia effettivamente accaduto a bordo (e sia quindi dovuta al passeggero il relativo rimborso assicurativo) o se,
invece, eventuali ferite o sintomi non siano dovute a traumi o a patologie contratte prima dell’imbarco. Nel qual caso l’assicurazione non è tenuta a rimborsare alcunché.
Insomma, se l’Italia è il paese dei furbi, il Direttore Sanitario (come viene ampollosamente chiamato il medico di bordo) è il valoroso baluardo che ad essi si contrappone.
Oltre a questo fondamentale incarico, il medico è presente a bordo solo per i casi di estrema emergenza e, sebbene in taluni casi si renda disponibile per visite ambulatoriali, il suo lavoro non consiste nell’offrire un servizio di pronto soccorso disponibile a tutte le ore.
Si deve inoltre tener presente che l’infermeria di bordo non è sempre molto fornita; è vero che sono presenti i farmaci fondamentali, ma non è detto che sia presente la medicina a voi prescritta specificatamente per la vostra patologia.
E’ sempre consigliabile portare con sé tutti i medicinali, specie quelli per i bambini e prestare molta attenzione all’insulina, se siete diabetici o ai farmaci per il controllo della pressione arteriosa.
Esercitazioni d’emergenza
Se siete fortunati (o incredibilmente sfortunati, a seconda dei punti di vista) effettuerete la traversata nel giorno in cui è prevista, per quella nave l’esercitazione di emergenza generale.
La sicurezza a bordo è un argomento che viene curato con molta attenzione e serietà da tutte le compagnie di navigazione che investono molto tempo e denaro nell’aggiornare le attrezzature, ed altrettanto impegno nel preparare il personale.
Le esercitazioni di emergenza generale sono il risultato finale di tale preparazione, il banco di prova dove vengono testati le iniziative intraprese nel corso delle giornate precedenti e dale quali si traggono precise indicazioni sui miglioramenti da apportare. L’esercitazione prevede l’impegno di tutto il personale presente a bordo; i servizi alberghieri verranno pertanto chiusi per tutta la sua durata (solitamente una mezz’ora). Preferiamo omettere i riferimenti normativi che disciplinano questa materia, perché richiederebbero una trattazione a parte.
Ma si deve tener presente che anche il passeggero è tenuto, per legge, a partecipare all’esercitazione stessa, e, pur avendo un ruolo del tutto passivo (si tratta, in buona sostanza, di seguire le indicazioni fornite dai membri dell’equipaggio) la sua presenza garantisce a questa simulazione un valore più alto.
Certamente, è bene ricordarlo, nessuno vi obbligherà con la forza a prendervi parte, ma farlo può essere comunque una curiosa esperienza per meglio comprendere l’organizzazione della nave in una situazione d’emergenza, oltre che a familiarizzare con alcuni semplici, ma fondamentali, concetti di base sull’argomento.
Inoltre la presenza dei passeggeri è realmente un aiuto importante, perché permette di mettere alla prova sia le strategie di comunicazione che l’abilità dell’equipaggio di interagire con i passeggeri in un contesto diverso da quello abituale.
Siti web su come viaggiare in traghetto
Grimaldi Lines
Da non confondersi con GNV, che fino a pochi anni fa si fregiava anch’essa del glorioso nome di una delle più importanti famiglie di armatori italiane. Oggi GNV è diventata una s.p.a., mentre la compagnia napoletana, che presentiamo in questa nota, ha mantenuto il nome originario. Oggi la compagnia effettua partenze da Barcellona, Civitavecchia, Tunisi, Tolone, Salerno e Palermo. Il sito è graficamente molto gradevole, completo di informazioni relative alle condizioni di viaggio, link utili, booking online. Alle navi sono dedicate descrizioni fotografiche delle cabine, ponti esterni e tour virtuali. Per le offerte si viene rinviati alla pagina www.grimaldi-touroperator.com, dove è possibile iscriversi alla mailing list per sapere in anticipo le novità.
TTT lines
Sito molto semplice ma completo: foto di navi e relativi interni, orari e tariffe, ma anche le mappe dei porti. Camping on bord, possibilità di prenotare online il proprio biglietto e le offerte promozionali sono segnalati con link ben evidenti. Si possono scaricare le condizioni di trasporto in formato pdf. TTT lines propone collegamenti per la Sicilia, con partenze da Napoli e da Catania.
Informare
Un portale di informazione veramente completo. La parte giornalistica è molto ben curata e sistematicamente aggiornata. Il sito offre poi notizie sulle partenze dai principali porti italiani, ma il vero punto di forza è la ricca banca dati che correda il sito. Armatori, agenzie marittime, sedi di società, sono solo alcuni delle informazioni cui potete accedere attraverso il sito.
Sono un medico di bordo e mi sento offeso da questo articolo. Il titolodi Direttore Sanitario non deriva pura “ampollosità”, ma dalle reali ed imponenti responsabilità del medico di bordo, che è responsabile della salute di tutti i passeggeri e dell’ equipaggio, per un numero complessivo che sui traghetti, nei mesi estivi, può arrivare anche a 3000 persone. la disposizione nei confronti di tutti i passeggeri è totale: nessun medico di bordo si è mai rifiutato di visitare quanti si rivolgono alle sue attenzioni, sia di giorno che di notte. Credetemi, pazienza ce ne vuole tanta e, in caso di patologia importante, le capacità professionali vengono messe a dura prova su una nave in mezzo al mare, da soli, senza infermiere o personale ausialiario competente, senza possibilità di poter fare una qualunque diagnostica strumentale, ed affidandosi unicamente al proprio acume professionale. D’estate le navi stanno sempre in navigazione e si è a disposizione di tutti pressochè per 24 ore al giorno. Finiamola con questo parlare a vanvera, screditando una categoria professionale tanto importante e significativa quale quella dei medici di bordo.