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Gli Omega3 sono sostanze che compongono i lipidi e, in quanto tali, sono presenti in quantità minori o maggiori in molti alimenti. Spesso vengono appellati ‘grassi buoni’, per sostituire la complessa definizione scientifica di acidi grassi essenziali polinsaturi e soprattutto per sottolineare il loro ruolo all’interno dell’alimentazione umana: un ruolo insostituibile la cui importanza medici e nutrizionisti non smettono mai di sottolineare.

Gli Omega3 sono grassi buoni perché contrastano gli effetti della parte più pericolosa dei grassi alimentari, quella responsabile della colesterolemia e della purtroppo celebre problematica dei trigliceridi alti. Questi grassi tendono ad infiammarsi e a depositarsi nelle vene e nelle arterie, ostruendole nel peggiore dei casi o, nel migliore ma comunque pericoloso dei casi, ostacolando il regolare transito del sangue. Ne consegue un aumento della pressione arteriosa, uno sforzo per il cuore ed un aumento dei rischi di ictus ed infarti.

Gli Omega3 riescono a contrastare l’infiammazione dei grassi cattivi, sia quelli di volta in volta incamerati sia quelli già accumulati, e ne facilita l’eliminazione da parte dell’organismo. Essi riescono in questo modo a proteggere l’intero apparato cardiovascolare, le articolazioni, le membrane cellulari ed anche il sistema nervoso. Da non sottovalutare, infine, i benefici anche sull’umore e sul controllo degli stati depressivi.

Lo sgombro, miniera di Omega3

Subito dopo aver appreso quali e quante sono le importanti funzioni degli acidi Omega3, le prime due domande che ci si pone immediatamente sono: come fare per assumere gli Omega3? E quali sono le quantità di Omega3 di cui abbiamo bisogno per non avere problemi di salute?

Gli Omega3 sono presenti in quantità rilevanti solamente nel pesce azzurro, nel pesce proveniente da mari freddi (salmone, caviale, tonno), nella soia e nei semi di lino. Tra le specie di pesce azzurro, molto amato in Italia e molto diffuso nelle acque del nostro paese, vi è lo sgombro.

Lo sgombro è un pesce di mare abbastanza comune che appartiene alla famiglia delle Scombridae, a sua volta rientrante nell’ampio gruppo del pesce azzurro, tipico del Mediterraneo. Nei mesi caldi si trovano in prossimità delle coste, mentre in inverno possono essere pescati solo spingendosi verso maggiori profondità (anche 200 metri). Lo sgombro ha una lunghezza media di 30cm, un corpo lungo e affusolato privo di squame dal caratteristico coloro grigio-azzurro, bocca a punta ed occhi particolarmente grandi. Lo sgombro si nutre di plancton, piccoli pesci, meduse e vari tipi di molluschi.

Come le altre specie di pesce che rientrano nella vasta famiglia del pesce azzurro, lo sgombro non raggiunge costi esorbitanti (anche a seconda della zona in cui si vive e del periodo dell’anno), ed è quindi possibile seguire le indicazioni dei nutrizionisti, i quali consigliano di consumare pesce azzurro almeno due volte a settimana. Sgombri ed altri pesci azzurri apportano infatti proteine nobili, ovvero povere di grassi dannosi e ricche di Omega3.

La quantità giornaliera consigliata di Omega3 è di 1,1gr per gli uomini adulti e 1,6gr per le donne adulte. 100gr di sgombro garantiscono questo apporto sia per uomini che donne.

Alcune idee per gustare i filetti di sgombro

Lo sgombro è una specie ittica sempre più apprezzata nel nostro paese, come dimostra la grande offerta di prodotti a base di sgombro in commercio: tra gli scaffali dei supermercati potete infatti trovare filetti di sgombro sott’olio, al naturale, filetti di sgombro impanati e surgelati, e per ciascuno di questi, naturalmente, sarà possibile scegliere tra diversi marchi.

I filetti di sgombro, già lessati e conservati in olio o in acqua oppure impanati e surgelati, così come gli sgombri interi surgelati, sono l’ideale per chi ha poco tempo da dedicare alla cucina. Chi invece può concedere più tempo alla preparazione di pranzi e cene, può acquistare sgombri freschi in pescheria e provvedere da sé alla pulitura ed alla cottura.

Lo sgombro si presta benissimo ad innumerevoli ricette. Può essere cucinato al forno o al vapore, può essere lessato e condito a crudo, può essere fatto marinare, può essere sfilettato e fatto soffriggere per realizzare un sugo con cui condire la pasta.

Per pietanze veloci, usate i filetti in scatola o i bastoncini di pesce. Mentre però i bastoncini di sgombro possono essere serviti o fritti o gratinati al forno, i filetti in scatola si prestano a moltissime ricette, come ad esempio: filetti di sgombro all’insalata con lattuga, rucola, carote o cipolle; alla messinese, cioè con olive, capperi, pomodorini e patate; filetti in pastella arricchita con erbe; filetti al sugo serviti con polenta.

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