La storia dei cocktail è sempre avvincente e affascinante, non solo per barman o esperti del settore, ma anche per tutti quelli che un buon cocktail lo sorseggiano a un bancone con gli amici o decidono di sperimentare preparandolo a casa. Tanti, o pochi a seconda dei casi, ingredienti che si mescolano insieme non a caso, ma per un motivo ben preciso.
Dietro a ogni cocktail c’è una storia ben precisa, che a volte racconta uno sbaglio o di una bevanda nata per caso ma diventata famosa per un motivo per preciso o perché qualche artista o personaggio di spicca l’ha tanto osannata da farla diventare famosa. Insomma, in ogni caso c’è sempre da imparare, anche quando si parla di cocktail e soprattutto quando si parla di un cocktail particolarmente famoso come il Mojito cubano.
Che vi piaccia sorseggiare un cocktail di tanto in tano o meno, non potete non conoscere il Mojito, anche solo per sentito dire. Si tratta di un cocktail cubano dalla storia molto particolare e, forse, non tutti sanno che con molta probabilità quello che avete bevuto fino adesso non è il Mojito preparato seguendo la ricetta originale che ancora si tramanda sull’isola di Cuba.
Per raccontare la storia di questo cocktail famoso dobbiamo partire da lontano e fare un salto nel XVI secolo, quando pirati e navigatori erano soliti servirsi dell’alcool per prendere coraggio nell’affrontare pirati avversari, assalire le navi e depredare con foga tutto ciò che incontravano sul loro camminano.
La storia di questa bevanda è strettamente legata a quella di sir Francis Drake, cavaliere inglese conosciuto ai più per essere un grande fruitore di quello che ai tempi era definito “coraggio liquido”, bevanda sempre presenti sulle sue navi. Il “coraggio liquido” era conosciuto anche con il nome di El Draque che, secondo le leggende e gli antichi racconti che si sono tramandati nel tempo, si dice fosse una particolare miscela ideata nel 1586, durante l’assedio de L’avana.
La bevanda, a base di succo di lime, acqua, zucchero di canna, acquavite distillata e di menta cubana si chiamava allora Draque ed era una sorta di rum non invecchiato che oggi è considerato il “papà” del Mojito. Il suo obiettivo era molto semplice; aiutare i marinai a prendere coraggio e a non avere paura durante gli assalti.
Ma la sua funzione non era solo questa; pare che questo alcolico venisse utilizzato anche per fare in modo che l’acqua contenuta nelle botti non marcisse. Il lime contenuto al suo interno, inoltre, aveva una sorta di funzione disinfettante e grazie alla vitamina C aiutava le persone a combattere lo scorbuto, la malattia che al tempo si diffondeva tra i marinai che passavano molto tempo sulle navi.
Il Mojito inteso come cocktail che conosciamo oggi fa invece il suo ingresso nella scena soltanto a metà dell’800, in concomitanza alla nascita del rum, grazie alle tecniche di distillazione e invecchiamento perfezionate dalla distilleria Don Facundo Bacardi y Massò.
Secondo alcuni scritti che ci hanno permesso di stabilire le origini di questo cocktail, sembra che nel 1910, a L’Avana, esisteva il bar La Concha, all’interno del qualche lavorava un barista che inventò la sua personale ricetta di punch sostituendo la menta con l’angostura. La nuova creazione venne ribattezzata “La Concha Mojito”, una bevanda a base di rum cubano, zucchero grezzo, succo di limone e angostura, un amaro. La bevanda era stata creata come rimedio e medicinale, una sorta di drink digestivo da offrire ai clienti del locale.
Durante gli anni del proibizionismo, a Cuba accorrevano numerosi americani, vip e ricchi uomini facoltosi, che desideravano bere alcolici e darsi alla vita mondana. In quel periodo a Cuba nacque un’associazione di barman, chiamati i Cantineros di Cuba. I barman erano soliti redigere delle pubblicazioni annuali, veri e propri manuali e ricettari dove il Mojito cominciò ad essere definito un cocktail a tutti gli effetti. Il resto della storia è noto a tutti e arriva fino ai giorni nostri, dove il Mojito è uno dei cocktail principali sorseggiati alla sera nei locali o durante gli aperitivi.
Quello che non tutti sanno, però, è che in pochi hanno bevuto il vero Mojito, quello preparato secondo la ricetta originale di sir Francis Drake, il pirata diventato famoso per aver intrapreso una circumnavigazione intorno al globo. A Cuba, sono due i cocktail che regnano incontrastati; il Mojito e il Daiquiri. Tutti e due sono a base di rum e tutti e due sono molto famosi perché celebrati dallo scrittore Ernest Hemingway.
Del resto, a Cuba, quando si parla di cocktail si parla anche di Hemingway, celebre non solo per le sue doti letterarie, ma anche per la sua fama di accanito bevitore, vizio che lo portò a sviluppare una grave epatite. Lo scrittore aveva un rapporto speciale con l’isola di Cuba e proprio qui soggiornò tra gli anni ’30 e gli anni ’50 del Novecento. Proprio a L’Avana Hemingway compose una delle sue opere più famose, Il vecchio e il mare, che lo portò a vincere il premio Pulitzer nel 1953 e il premio Nobel nel 1954.
Al rapporto speciale che Hemingway aveva con Cuba, contribuì anche Angel Martinez, che dal 1942 lavorava come barista presso la Bodeguita del Medio, il locale dove lo scrittore consumava sempre il suo Mojito, preparato con una miscela a base di rum bianco e rum scuro. Si narra che Hemingway lasciò scritto all’interno del locale “My mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita” e che, forse, il nome del Mojito, che potrebbe derivare dal termine “mojo”, che in lingua voodo significa “incantesimo”, nacque proprio osservando Hemingway che pareva stregato da quel cocktail per lui tanto speciale.
Ma veniamo al succo del discorso accennato prima; in molti non hanno mai assaggiato il vero Mojito preparato secondo la ricetta originale. Se siete stati a Cuba, allora sì che potreste avere assaggiato quello vero, ma se l’avete sempre sorseggiato nel bar della vostra città, potreste restare davvero sorpresi a scoprire che il cocktail che avete bevuto, non è quello preparato secondo la vera ricetta.
Al di fuori di Cuba, insomma, si è soliti spesso preparare quello che viene definito il “Mojito sbagliato”. Questo cocktail si prepara pestando sul fondo del bicchiere alcune fette di lime, foglie di menta e zucchero grezzo. Poi viene aggiunto il ghiaccio tritato e infine il rum. I cubani, probabilmente, sbiancherebbe vedendo un barman che serve un Mojito preparato così. Ma come lo preparano a Cuba?
Ecco la vera, indiscussa ricetta originale del Mojito cubano. Pariamo dagli ingredienti:
- 4 cl di rum bianco
- 3 cl di succo di lime, spremuto fresco
- menta cubana, 6 rametti
- 2 cucchiai piccoli di zucchero di canna
- soda
La preparazione del coktail è la seguente.
Per prima cosa è necessario mescolare lo zucchero, il succo di lime, la menta e il rum; Il composto deve essere amalgamato pigiando le foglie di menta in modo delicato. Dovrete poi aggiungere il ghiaccio a cubetti, e non tritato perché altrimenti si scioglie subito e annacqua il cocktail, e la soda. Un ultimo rametto di menta vi servirà per decorare il tutto e per rendere più accattivanti il bicchiere.
La menta cubana
Il vero Mojito cubano è preparato con una particolare menta, ovviamente cubana, conosciuta anche con il nome di Hierba Buena. Il suo profumo è molto fresco, pungente al punto giusto e ha una nota frizzante; si utilizza anche per le sue note proprietà officinali, come quella che combatte il mal di testa e i mal d’auto. La maggior parte di bar e locali europei preparare il Mojito con diverse varietà di menta, ma i dettagli, si sa, fanno davvero la differenza e anche una piccola nota di sapore diversa può cambiare completamente il sapore del cocktail.
Del resto, i sapori, come i colori e i profumi, rappresentano soprattutto identità e memoria, quindi se vi capita di fare un bel viaggio a Cuba, non dimenticate di sorseggiare un buon Mojito, di assaporarne il sapore e di ricordarvi della storia curiosa e interessante che si nasconde dietro ai singoli ingredienti di questo celebre cocktail.